Scrivere una review sul concerto di Torino dei Police è una delle cose più difficili che ho fatto per questo sito.
Difficile perchè, da amante della musica, un concerto dei Police è impossibile da catalogare.
Difficile perchè, da fan dei Police, scrivere di un sogno che si è realizzato crea dei problemi incredibili nel momento in cui si cercano le parole per esprimere le proprie sensazioni.

Il mio concerto dei Police è iniziato il 1° Ottobre alle 8,30, quando il volo Cagliari-Torino è partito con precisione svizzera.
Con i miei due amici Ricky e Lele abbiamo avuto il tempo di vedere la splendida Torino, ma l'attesa era tutta per il giorno dopo.

Il 2 Ottobre è iniziato con la sveglia alle 7,30 ed il cuore subito carico di tutta l'emozione che un evento di questo tipo, atteso da tanti anni, suscitava.
Alle 10,30 eravamo davanti allo Stadio Delle Alpi per poterci garantire dei posti molto vicini al palco. Del resto sapevamo che quello stadio è grandissimo e che stare lontani dal palco avrebbe significato perdere qualcosa dello spettacolo.
L'attesa è stata lunga e a tratti snervante, visto anche il caldo inaspettato che ci ha accompagnato fino alle 16, ora in cui, anche in questo caso con precisione svizzera, sono stati aperti i cancelli.
Dopo la corsa di rito, siamo entrati nell'area del prato immediatamente sotto il palco e abbiamo avuto modo di ambientarci dentro uno stadio che, per gli amanti del calcio come me, è sempre stato uno dei più affascinanti.

Quando alle 19,15 circa è salito sul palco l'ensemble della 'Notte Della Taranta' mi è sembrato di tornare indietro di qualche mese, quando ho avuto l'occasione di vederli in Sardegna accompagnati da Stewart alla batteria. La mezz'ora successiva è stata decisamente gradevole!

Conclusa la loro performance e smontati rapidamente gli strumenti, sono saliti sul palco i ragazzi dei Fiction Plane, capeggiati da Joe Sumner, che ha impressionato per la somiglianza col padre.
In realtà è stato quello l'elemento di maggiore spicco in un gruppo che non ha particolarmente trascinato e convinto il pubblico del Delle Alpi che, mano a mano, si stava scaldando in attesa dei Police.

Quando alle 21,35 si sono spente le luci dello stadio l'emozione è salita a mille.
L'inizio di Message In A Bottle è stato uno di quei momenti che ricorderò per tutta la vita. L'emozione era così grande che mi riusciva difficile anche solamente cantare quelle parole andate giù a memoria anni e anni fa dopo l'ascolto di Reggatta De Blanc.
Il concerto è durato due ore circa con un livello emozionale che non ha mai accennato a scendere. La voce di Sting e il suono preciso del suo basso; il drumming potente di Stewart e le trame ritmiche di Andy hanno impreziosito una performance ai limiti della perfezione.

Per quanto mi riguarda i momenti di maggior emozione, oltre che in Message In A Bottle, sono stati durante Walking On The Moon ed Every Little Thing She Does Is Magic, pezzi che ho sempre adorato e che dal vivo mi hanno colpito particolarmente.
Altro momento memorabile è stato in Reggatta De Blanc, inserita come ai vecchi tempi nella parte centrale di Can't Stand Losing You. I Police sono stati ovviamente impeccabili nella realizzazione e Sting molto abile a trascinare il pubblico in uno dei cori più belli della storia della musica.

Senza dimenticare Invisible Sun, pezzo splendido, accompagnato dalle bellissime immagini che scorrevano sugli schermi, capaci di amplificare il significato di un pezzo tra i più profondi ed impegnati dei Police.

Il concerto è proseguito con tutto il repertorio storico del gruppo, impreziosito da alcuni pezzi meno noti ai più ma decisamente graditi ai fan. In alcuni casi (Truth Hits Everybody e Next To You per tutte) le canzoni erano decisamente differenti ma, pur nella distanza - in alcuni casi anche molto marcata - con gli originali, i pezzi hanno mostrato un'attitudine ed una ricerca musicale difficilmente riscontrabile in altri gruppi.

Che dire poi di Walking In Your Footsteps? Il tappeto ritmico perfetto creato da Stewart e le sonorità particolarissime hanno accompagnato il pubblico in un'atmosfera bellissima.

I due bis, con alcuni tra i pezzi più noti del gruppo, hanno ulteriormente sollevato il livello del concerto, riuscendo a coinvolgere anche quegli spettatori che, pur non essendo grandi fan del gruppo, hanno ciononostante gradito appieno lo spettacolo proposto dai Police.

La chiusura, come in tutti gli altri concerti, è stata affidata a Next To You, reinterpretata in chiave meno punk ma comunque sempre efficace e diretta.

Tra qualche coro di auguri a Sting per il suo 56° compleanno e la standing ovation tributata al terzetto dai 65.000 del Delle Alpi, il concerto si è chiuso definitivamente con Andy che ha scattato qualche foto ad un pubblico ormai stremato ma soddisfatto di essere stato parte dell'evento musicale dell'anno in Italia.

Insomma, è stata una giornata perfetta, di quelle che si ricordano per sempre e delle quali si parlerà a lungo con amici e parenti.
Vedere i Police assieme... chi l'avrebbe detto?
Il sogno si è realizzato!

PABLO - ThePolice.it

LE VOSTRE REVIEWS DEL CONCERTO DI TORINO DEL 2 OTTOBRE 2007

RICKY- 02/10/200? - Ho riflettuto a lungo su quella sera... in pratica un anno intero; oggi, a 12 mesi di distanza, ancor sento il calore di quel concerto. L'adrenalina che scorre... la musica che potente e
penetrante mi avvolge. Sento l'emozione per la lunga attesa.
L'emozione che accompagna il calar della notte quando sopraggiunge la consapevolezza che di li a poco sarebbero apparsi sul palco i POLICE!...
Io, a differenza di molti dei 65 mila giovanotti che si trovavano al Delle Alpi, conosco (bene) i Police solo da una decina d'anni... ma vi assicuro che l'emozione è stata ugualmente potentissima... e il fatto che dopo un anno ancora sento di aver assistito ad un Evento Fenomenale ne è la conferma.
Grazie a Paolo e Lele per aver condiviso con me questo breve ma intenso viaggio... vedere i Police con loro è stato ancora più bello.

DAN - Ero uno scricciolo di bambino che giocava con i soldalini Atlantic nel tavolo di cucina. Una domenica qualsiasi di quel lontanissimo '78. Alla TV il programma Discoring, che iniziò dicendo: " Ecco la nuova rivelazione del punk-rock inglese (allora, agli inizi, erano classificati in tal modo). Si chiamano Police, capitanati dal loro cantante-bassista Sting e questa è Roxanne".
Da allora tutto cambiò nella mia vita. Fu come il classicissimo fulmine a ciel sereno!
Ho aspettato 30 lunghissimi anni prima di vederli tutti e tre assieme. 30 anni di speranza celata ai più e profondamente nascosta nella scansia del mio cuore, nei meandri ipotalamici della mia mente.
Quando anche l'ultimo brandello di speranza andava a morire e ormai lontano dalla mia città natale, mi perviene una mail di Pablo che diceva: "Ci sono i Police a Torino...Tutti e tre. Si va???".
Il resto, ovvero il mio stato d'animo nei momenti del concerto, lo lascio alla vostra interpretazione...

RICKY - Finalmente uno dei miei due sogni si è avverato... ed in pieno!!!
Era appunto quello di vedere i Police. Straordinario, di nuovo tutti e tre insieme. A me per un istante non è sembrato vero.
E' da quando ho 13 anni che li ascolto, che li vedo attraverso i video musicali, che mi guardo le videocassette consumate... Insomma il mito il 2 Ottobre si è manifestato...
A cagare tutti quei critici con la puzza sotto il naso che hanno insinuato che fossero solo tre vecchietti spompati con la voglia di fare soldi. Bugiardi... Le soluzioni sono due: o non avete visto il concerto e vi siete basati su intuizioni e racconti fantasiosi, oppure la musica non e' il vostro campo...
Gli amici Polizziotti per 2 ore buone (considerando che non sono più dei ragazzini) hanno sbattuto in faccia a tutto il mondo la loro ulteriore evoluzione e delle loro straordinarie e magiche canzoni.
Non mi va di fare un analisi tecnica di ognuno di loro, ma di cercare di comunicare quello che ho sentito e visto.
Con "Messagge in a bottle" tutto mi è sembrato non reale. Pazzesco... Erano loro, le loro movenze, i loro colori, il loro tiro pazzesco. Si, un tiro micidiale. Copeland indemoniato! Sting implacabile musicista con quella sua divina voce che dal vivo è ancora più celestiale, e Summers sempre lì tra quel basso e quei groove ad incastrare riffettinni indemoniati e suoni.
Litigheranno anche ma diciamo che mentre suonano fanno la pace.
Anche "Every breath you take" che quando la passano alla radio non riesco più ad ascoltarla da quanto ormai è sulla bocca di tutti mi ha mandato al settimo cielo.
Incredibile è avvenuto un miracolo... Il sogno è diventato realtà!
Ciao a tutti i 65.000!

ELISABETTA - Il concerto è stato perfetto, sicuramente è stata una cosa che almeno una volta nella vita dovevo fare (ero troppo giovane per vederli quando vennero nell'84).
E' stata una grandissima emozione, però non mi è piaciuto molto l'inizio con Message in a bottle, avrei preferito qualcosa di più sottotono per poi arrivare ai pezzi più attesi.
Bellissima Wrapped around your finger; molto bella l'atmosfera e l'arrangiamento. Poi mi ha emozionato molto Invisible Sun con le foto dei bambini.
Qualche critica però ce l'ho, soprattutto su come alcune canzoni che in origine erano più toste, siano state trasformate per renderle più "stingose". Insomma, mi aspettavo che almeno i pezzi vecchi fossero riproposti in maniera più rock.

ELENA - La prima musicassetta che ho comprato è stata Gost in the Machine! Ma all'epoca ero troppo piccola per avere l'opportunità di vedere un loro concerto. In seguito ho sempre sperato che si riunissero ma ormai ero convinta che non li avrei mai visti insieme dal vivo. Invece quando anno scorso si è parlato di una riunione e di un tour mondiale ho seguito passo passo la situazione finchè non hanno comunicato una data italiana. Ho subito acquistato i biglietti come regalo per il mio 39° compleanno ed ho atteso ottobre. La mattina del 2 abbiamo lasciato in bimbi a scuola e li abbiamo affidati a mia madre arrivata dalla toscana per l'occasione. Io e Sergio siamo partiti in treno da Termini con lui che mi diceva di sentirsi vecchio per un concerto di quel tipo. Mano a mano che il treno si dirigeva verso Milano hanno cominciato a salire 40-50enni muniti di zainetto che sicuramente avevano la nostra stessa meta. Arrivati a Torino abbiamo lasciato il superfluo in albergo e ci siamo diretti allo stadio. Abituata ai concerti anni '80 dove gli addetti alla sicurezza dello stadio ti toglievano anche le lattine dallo zaino, non ho portato la macchina fotografica, nè la telecamera. Invece qui si poteva portare qualsiasi cosa per cui mi sono amaramente pentita della scelta. Il concerto è stato un tuffo nel passato! Loro sono stati trascinanti ed il fantastico pubblico li ha seguiti degnamente. L'esperienza musicale che i 3 hanno maturato negli anni ha aggiunto una marcia in più alle collaudatissime canzoni. Che dire ... un sogno realizzato!

GIO & MARA - Il Concerto è stato strepitoso, al di sopra di ogni aspettativa, dire che è stata una notte memorabile sarebbe alquanto riduttivo! Penso che il live di martedì rimarrà indelebile nella mente e nel cuore dei fans (come me) che da anni aspettava questo evento. Molti dei presenti infatti avevano già sentito alcune delle canzoni dei "Poliziotti" ascoltando i vari boutlegs o nelle versioni live che Sting ci aveva regalato durante i suoi tour da solista, ma sentirle direttamente originali e pure da trio al completo è stato semplicemente stratosferico.
Imponente la cornice di pubblico che è subito esplosa al primo accordo di Message in a Bottle, canzone con il quale è stato aperto il concerto e via giu una dietro l'altra tutte le hit che negli anni reso celebri i Policemen, in due ore filate di musica sparata fuori a volumi impressionanti e accompagnata e cantata dai 70.000 presenti al concerto.
Un plauso va all'organizzazione/security allestita per l'evento in pochi minuti siamo entrati ed usciti nonostante la massa di gente.
Un "chicca" è stata il mitico Rockerbus un servizio privato di bus (del quale abbiamo usufruito) che partono dalle principali città italiane facendo tappe nei capoluoghi di provincia per far salire i "rockettari" diretti al concerto; ti siedi comodo al tuo posto, mangi qualcosa e chiaccherando o dormendo arrivi allo stadio e poi a casa senza tanti stress....Raccomandato!!!
Se pensate che dopo il concerto l'alternativa era quella di mettersi in macchina e farsi ore di coda da Torino a Padova oppure aspettare il primo treno della mattina, direi che è un servizio che consiglio a tutti per i prossimi concerti.
L'unica pecca, ma questo è un mio personalissimo parere, sono stati i gruppi spalla...La Notte della Taranta - gruppo folk Pugliese con il quale Stewart Copeland ha collaborato e la rock band inglese dei Fiction Plane capitanata da un certo Joe Sumner (figlio di Sting). Nella mia visione ed esperienza di concerti i gruppi spalla hanno la funzione di scaldare il pubblico, di fare da antipasto...secondo me il gruppo folk italiano forse era più adatto per una data al sud Italia mentre per la band inglese (bravetti, ma niente di più) il mio spietato giudizio è...raccomandati!

MARCO74 - Fino ai 16 anni non avevo neanche lo stereo a casa, non sapevo cosa fosse un basso, ero completamente disinteressato alla musica (ascoltavo Sanremo convinto che la musica fosse quella!). Poi un giorno di maggio mi capita fra le mani Ghost in the machine... Dopo una settimana avevo il mio primo basso fra le mani e da allora non ho più smesso.
Ancora oggi la musica è la mia prima passione e tutto questo grazie ai police. Per 15 anni ho sognato di vedere almeno una volta i Police dal vivo, pensando con invidia a quanti per motivi anagrafici avevano potuto goderseli negli anni 80. Il momento in cui Andy ha intonato il riff di Message in a bottle la sera del 2 ottobre al Delle Alpi (tra l'altro sono juventino, doppia emozione!) sono rimasto pietrificato dall'emozione, realmente commosso per l'immenso regalo che tre signori inglesi mi stavano facendo, forse neanche sapendolo... Dopo il primo minuto di "sconforto" la gioia ha preso il sopravvento e a quel momento ho cantato dall'inizio alla fine tutte, dico tutte, le canzoni proposte, ognuna riportandomi alle centinaia di serate d'inverno passate nel buio del salotto di casa durante il "coprifuoco" paterno, la sera dopo cena, agganciato ad un paio di cuffie ascoltando dall'inizio alla fine anche due volte di seguito gli lp di Sting e soci su vinile, che ancora oggi conservo gelosamente.
Chi è stato a Torino il 2 ottobre sa cosa voglio dire se parlo degli sguardi che ci si scambiava, anche tra sconosciuti, durante il concerto, riconoscendo negli occhi dell'altro la stessa storia e la stessa emozione.
Quella sera si respirava amore, quello che i tre ci hanno regalato per due ore, e quello che è stato regalato loro moltiplicato per 65000, per tutta la vita.
Grazie...

LAURA - Io non mi sono ancora ripresa del tutto dal concerto, la mia mente ritorna spesso a quella memorabile serata del 2 ottobre ed ogni volta che ci penso mi assale anche una strana nostalgia, perche' vorrei che ci fosse un 2 ottobre ogni mese.
E così io e la mia bambina di 7 anni indossiamo le nostre magliette con MESSAGE IN A BOTTLE stampata e la cantiamo a squarciagola, naturalmente insieme al nostro gattone Stewart...

STEFANIA - Appena usciti i biglietti per il concerto dei Police l'ho comperato immediatamente. L'unico mio rammarico è che ho ascoltato il consiglio chi mi ha detto di non prendere il biglietto "prato". E' stata l'unica volta che ero così lontana, di solito la distanza fra me e il palco è circa 2 metri.
Il viaggio per Torino è stato massacrante. Sono partita alle 9.30 da Anzola dell'Emilia e sono tornata alle ore 04,45 del giorno 3 stanca ma felice. Era dal 1982 che li stavo aspettando.
Mi sono presentata al concerto con il mio giubbotto di jeans senza maniche con le pins acquistate tra il 1980 e il 1981 ed ho urlato e cantato per tutto il concerto. E' stato il coronamento di un sogno. Spero sia vero che non è finita; io ripartirei pure domani, anche se ho impiegato diversi giorni a rimettermi dal punto di vista fisico.
Sting l'ho sempre seguito, Stewart e Andy non tanto, e ho avuto la conferma che Stewart è veramente il miglior batterista/percussionista al mondo. C'è chi ha detto che non sembrava andassero d'accordo. A me non è sembrato affatto, anzi ho trovato Andy quasi spiritoso, Sting sembra che ogni anno ringiovanisca.
La cosa pazzesca è che quando sono tornata in molti mi hanno detto: "Se me lo dicevi venivo con te". E' sempre così, a me non interessa la compagnia, quella la si trova al concerto!

TIZIANA - 1979: Eeavamo piccoletti. Io avevo 12 anni, Roberto 9, Daniele 7 e Giorgio 5;
giocavamo spesso assieme e io e Roberto eravamo i "capi". Non c'era da discutere, si doveva ascoltare sempre e solo "Message in a bottle".
Gennaio 2007: mi tremano le gambe, girano certe voci che mi fanno venire le lacrime agli occhi. Incrocio le dita.
16 aprile 2007: non ci credo, ho appena acquistato i biglietti per il concerto dei POLICE, quello che spero è di non svegliarmi per rendermi conto che è solo un sogno...
2 ottobre 2007: ore 8.30, partiamo. Io, mio fratello Daniele e i nostri cugini Roberto e Giorgio. A noi si uniscono Monica e Mauro. Abbiamo preso una monovolume in affitto, vogliamo passare tutto il giorno insieme, vogliamo goderci questa giornata memorabile secondo dopo secondo fin dal mattino. Sui finestrini ho appeso delle foto dei Police. Tutti devono sapere dove stiamo andando.
Ore 21.25: la batteria, la batteria di Stewart, la batteria dei Police.
Ore 21.35: E' TUTTO VERO. Escono i nostri idoli, suonano la nostra musica.
Realizzano il nostro sogno Sting, Stewart e Andy sono qui con noi e per noi. Ci fanno vivere
una notte magica. Io non sono più io: suono la batteria, la chitarra, il basso, canto, ballo, urlo, salto...
E' stato il concerto più bello che io abbia mai visto, se ci sono stati difetti io non li ho ne visti ne sentiti. Volevo che tutto fosse perfetto e così per me è stato...

FAUSTO - Ebbene si', posso dire di averli visti, tutti e tre insieme, per la prima volta, li' a 30 metri di distanza.
Dopo aver trascorso una vita di speranze, dopo aver comprato, letto e ascoltato di tutto sulla loro musica, la loro vita, sembra quasi superfluo dire "aspettavo quel momento da 25 anni".
Ebbene si, 25 anni o forse più, anzi sicuramente di più.
Tre "potent egos", come li hanno definiti, fonte di un' energia talmente intensa da riempirti l' anima: il ritmo di Stewart, la voce di Sting, i suoni di Andy.
La sua chitarra mi apre la mente, le note che escono da "Walking on the moon" o da "When the World is running down" mi portano al di la' delle nuvole, oltre l' orizzonte.
Lunedi' 1 Ottobre 2007. Mi sento un bimbo che aspetta Babbo Natale per la prima volta.
Dormo male di notte, sono agitato, mi tocca prendere un calmante.
Martedi' 2 ottobre 2007, ore 21,30 circa. Entrano sul palco. Io sono nello stadio da 5 ore.
Andy tocca la chitarra suonando le prime note di Message in a Bottle (la mia preferita) e io quasi svengo, quasi me la faccio addosso.
Stewart , a parte il fisico, hai dei "vecchi" tempi le stesse movenze, le stesse smorfie, lo stesso sorriso di sempre, gli stessi accenti sul charleston, le stesse "acciaccature" sul rullante, lo stesso modo di battere sui "crash". Ruota la bacchetta sulla mano sinistra come nel concerto di Synchronicity ad Atlanta nell' 83 (durante le stesse canzoni, Hole in my life e Invisible Sun).
Vedi Sting insieme a loro e ti domandi 2000 volte perche' e' passato tutto questo tempo.
Vedi Sting insieme a loro e dici a te stesso che tutto quel tempo non e' passato.
Non ho chissà quali parole per descrivere le emozioni che ho provato e che provo da oltre 25 anni. Penso di non essere in grado di trascriverle in modo che gli altri le possano comprendere nella loro vera intensità. Non è così frequente viverle così come le ho vissute.
Per questo sono e saranno per sempre un tesoro nel mio cuore, nella mia mente, nella mia anima.
Ebbene si', ho realizzato un sogno, che fino a pochi mesi fa non credevo nemmeno lontanamente potesse avverarsi, e voglio dirlo a tutti.
Grazie Sting, Andy, Stewart, per quello che siete e che mi avete dato. Spero davvero che questo sogno continui. Di sicuro, senza di voi, non avrei potuto vivere tutto questo.
…"the other ones are completeley bullsh..."

GIAPS ‘72 - “Quanto ho pianto”! Così si esprimeva un omone incontrato in un autogrill sulla strada del ritorno da Torino verso la Valcamonica la notte del 3 ottobre scorso dopo il concerto della mia vita. Eh, sì anch’io non sono riuscito a trattenermi!
Durante il concerto spesso mi assentavo e mi ritornavano in mente tutti i pomeriggi di vent’anni fa (anche qualcosa in più) ad ascoltare i MIEI Police, a ritagliare articoli, a leggere libri, ad imparare a memoria i testi e a sognare. A sognare di vederli almeno una volta in concerto, speranza vana!
Quando ho cominciato ad ascoltare la musica dei Nostri (nel 1985 dopo l’uscita di “The dream of the blue turtles” di Sting), la separazione era da poco avvenuta. Mi sono “accontentato” di vederli separatamente (una volta ciascuno Stewart e Andy, quattro volte Sting, l’ultima delle quali al teatro Arcimboldi di Milano con Edin Karamazov) tanto sapevo che era impossibile realizzare il mio sogno. Ma eccomi invece a scrivere delle emozioni provate quella mitica sera. Solo ora riesco a scrivere qualcosa del 2 ottobre scorso…
Ero già stato allo stadio delle Alpi per una partita di calcio ma niente a che vedere con le sensazioni vissute arrivati in loco. Mi hanno emozionato di più i pezzi “movimentati”, magari meno conosciuti al grande pubblico (When the world…, Hole in my life, Truth hits everybody, Next to you…) ma come fare una classifica? L’affetto che mi lega a quelle sonorità va al di là della musica, è una relazione quasi spirituale col passato che mi accompagna ancora oggi.
Se sono stati i soldi a convincerli a rimettersi insieme dopo tanti anni, beh ringrazio l’eventuale avidità dei tre policemen!!!
Solo un neo in tutto questo: ero troppo distante! Avrei barattato il mio biglietto costato quasi 100 € con uno qualsiasi sul prato. Ma che dico! Ne avrei aggiunto altri 100 o più… Ma tant’è, le emozioni erano a 1000 comunque e forse avrei rischiato l’infarto a 35 anni per l’eccitazione. Alla prossima!? Ormai abbiamo imparato che sperare non costa nulla, a volte anche i sogni apparentemente irrealizzabili si avverano…

ANTONIO - Mi chiamo Antonio, ho 39 anni ed abito a Vibo Valentia.
La prima canzone dei Police che ho ascoltato è stata "Walking on the moon"; era l'estate del 1980, mi trovavo nella discoteca di un villaggio turistico.
Anche se avevo solo 12 anni fu amore al primo ascolto! L'anno seguente, grazie ad un cugino che aveva l'intera discografia, conobbi meglio questo gruppo; a 13 anni ero già un irriducibile fan dei Police! A Natale del 1982 chiesi a mia madre come regalo "Ghost in the machine", nel 1983 avevo già tutti gli lp. Ho acquistato "Synchronicity" il primo giorno che fu pubblicato in Italia e considero questo straordinario disco un vero capolavoro della musica pop-rock. Nel 1984, quando i Police vennero in Italia per l'ultima volta (mi riferisco alle due famose serate a Roma al Palaeur), volevo assolutamente andare a vederli, ma purtroppo alla fine non andai; avevo solo 15 anni e dovevo partire da Vibo!
In questi 23 anni dal loro ultimo concerto italiano ho collezionato tutti i cd, le rarità, i libri, le videocassette, i dvd, ho seguito le carriere soliste, in particolare di Sting, che ho visto due volte in concerto e di cui ho l'intera discografia, ma mi restava un sogno... vederli dal vivo. Ormai non ci speravo più.
Il 17 aprile ho fatto acquistare il biglietto a Milano, zona prato... questa volta il concerto non era a Roma, era più lontano per me che vivo ancora a Vibo, però... non avevo più 15 anni! Sono arrivato allo stadio di Torino alle 17,30, insieme ad un amico milanese. Alle 18,00 ero all'interno dello stadio, mi sono sistemato a circa 25 metri dal palco, al centro.
Ho guardato in alto, il cielo azzurro senza nuvole, lo stadio strapieno di persone. Si sono spente le luci, i Police sono comparsi... è partita "Message in a bottle"... e poi tutte le altre... il sogno si è realizzato!
Per me è stato uno spettacolo fantastico, sono stati di una bravura incredibile, di gran lunga il più bel concerto che ho mai visto. E' andato tutto come avevo sempre sperato. Quando è terminato ho visto intorno a me solo facce emozionate, ancora incredule per quanto vissuto.
Grazie Sting che alla fine ti sei convinto... e grazie Police, mi avete regalato un giorno indimenticabile...

STEFANO - Mah, che dire... Ho 39 anni, mi sono interessato alla musica ascoltando Outlandos D'Amour e Reggatta de Blanc. Ho consumato i loro dischi di vinile, ho preso i cd, i dvd, i vhs, Message in a box..... un mio collega di lavoro mi ha chiesto: "Allora, com'è andato il concerto ?". Gli ho risposto: "Dio esiste, e il 2 Ottobre ho visto la Trinità"... Come si fa a spiegare l'emozione ? Bisogna provarla.... al di là di alcune recensioni lette sui giornali (critiche ad Andy ed a Stewart), resta l'evento, unico nel suo genere e memorabile. W i Police !

GR1 - Questa recensione e' dedicata a Roberta.
Anche lei ha lasciato una recensione in questa parte del sito e in quel lontano 30 Gennaio 1984 era a Roma a vedere i Police… Sappi Roberta che il giorno dopo di quel medesimo lontano 1984 anche io ero al Palaeur di Roma e sgranavo gli occhi davanti a chi con la loro musica, ha accompagnato la mia adolescenza.
Allora tredicenne ho visto Stewart Copeland che picchiava la batteria con molte piu braccia di quante il buon Dio ne ha fornite lui… Andy Summers ci incantò davvero con le sue note ora taglienti ora tremule… e poi Sting vestito di rosso fuoco che saltava come un ossesso… Fu magnifico!
Come chi era a quel concerto avevo perso oramai le speranze di poterli rivedere… In questi lunghissimi 23 anni ho sentito di reunion solo per occasionali eventi… con convinzione mai si era parlato di un nuovo disco o addirittura di un tour.
E invece eccoli, 2 Ottobre 2007, Torino. Io sono di Roma ma vi giuro li avrei visti in qualunque parte d'Europa se non avessero suonato in Italia, perchè alla loro musica è legata a filo doppio tutta la mia era adolescenziale.
Finito il concerto di Torino è come se si fosse definitivamente spezzato quel sottilissimo filo che ancora mi legava, oramai 36enne, all'età delle mie illusioni…
Grazie Police per avermi ricondotto indietro nel tempo… Solo una domanda, e ora? Che ci dobbiamo aspettare????
Saluti a tutti… In particolare a Roberta che in quel 30 Gennaio 1984 a Roma c'era anche lei!!!

MICHELA - Leggendo tutti questi racconti mi è venuta voglia di scrivere e condividere questa grande emozione.
Il sogno comincia l'11 febbraio, quando al tg vedo un servizio sui Grammy Awards 2007
e Sting irrompe sul palco con la fatidica frase "Ladies and gentlemen we are The Police and we're back".
E' stato lì che mi sono detta: "Se vengono in Italia ovunque sia ci andrò!"
Ho rivisto il video di quell'esibizione migliaia di volte.
Finalmente le date del tour europeo... ci sarà l'Italia? Torino! Si!
Comprare i biglietti il primo giorno di vendita è stato uno dei gesti più istintivi che abbia mai compiuto, io che di solito ci penso mille volte prima di far qualcosa. Inoltre si prospettava una lunga trasferta essendo io di Salerno e neppure sapevo con chi ci sarei andata, ma questi erano dettagli.
I mesi sembravano non passare mai, i biglietti restavano al sicuro, ogni tanto li tiravo fuori per rendermi conto che era proprio vero, li avevo!
E ad ogni data del tour che passava cercavo i video ed immaginavo come sarebbe stato esserci.
Finchè non è giunto il giorno dei giorni.
Sono in curva, arrivo alle 17, che invidia per i grandi temerari che sono sotto il palco, "ma fa niente" mi dico, "l'importante è esser qui!".
Poi tutto un crescendo di emozioni fino a quando si spengono le luci... e là non so se piangere, ridere... e partono le note magiche di Message in a bottle.
Le note scorrono veloci, troppo veloci, vorrei fermare questo attimo!
Il resto della storia voi che c'eravate lo conoscete bene... e resterà per sempre nelle nostre menti e nei cuori.
Solo un unico dispiacere, a cui ero già preparata conoscendo a memoria la scaletta delle precedenti esibizioni, la mancanza della splendida Bring on the night.

ROBERTA - Sometimes dreams come true!!!! Questo in sintesi le mie impressioni e le mie emozioni.
Non voglio dilungarmi su come hanno suonato, o come sono diventati e quant'altro ancora.
Di commenti ne ho sentiti e letti molti e sinceramente non mi interessano.
Sono partita da Roma alle 8.00 del fatidico giorno con sveglia alle 4.15. Arrivo, albergo, giro piccolo per Torino e poi alle 16.00 allo stadio.
Fortunatamente sono riuscita ad entrare nel "recinto" ed ero quasi in prima fila.
Non ero mai stata così in pole position ad un concerto (e ne ho visti parecchi).
Ho atteso un loro concerto per 23 lunghi anni durante i quali la loro musica mi ha sempre accompagnata nei momenti belli come in quelli brutti. Infatti li vidi a Roma il 30 gennaio del 1984 ed allora mi accompagnò mio padre perchè non mi avrebbero mandato da sola.
Ho capito che erano tornati quando dopo l'esibizione del figlio di Sting ho visto sul palco la batteria di Stewart con scritto The Police e le lacrime hanno cominciato a scorrermi sul viso.
Il mio fratellino (negli anni da me "rimbambito" con la musica dei Police) mi ha semplicemente abbracciata senza dire nulla, perchè in quel momento qualsiasi parola sarebbe stata di troppo.
Poi quando si sono spente le luci e come per incanto sono saliti sul palco intonando le note di Message in a Bottle, ecco che tutte le mie emozioni si sono tramutate in un pianto infinito, così grande e intenso da spaventarmi, perchè ho avuto paura di non godermi quel concerto che aspettavo da tantissimi anni.
E' stato un pianto di gioia, ma anche malinconico, perchè ho visto scorrere davanti a me la mia vita e la mia giovinezza, quella giovinezza che sai che non tornerà più.
Ho rivissuto in quelle due ore i miei sogni, le mie speranze e le mie emozioni che credevo ormai passate.
Per un momento mi sono sentita ancora quella ragazzina di 17 anni che ballava e cantava in quel Palaeur in una fredda notte di gennaio, quella ragazzina che sognava di conquistare il mondo e come colonna sonora della sua vita la magica musica dei suoi idoli.
Alla fine stanca ma felice di aver potuto rivedere i miei idoli ancora una volta e di aver potuto ancora sognare con gli occhi e il cuore di un'adolescente.
Ecco per me i Police sono questo e mille altre cose ancora, ma non vado oltre per non annoiarti.

MATTEO - Io sono di Torino e la mattina del due ottobre è iniziata come sempre, con la preparazione per andare a lavorare alle 7,30. Il cuore però già andava a mille e mi dicevo: "Non ci pensare, manca ancora tutto il giorno". Alle 13 ho lasciato il lavoro (astutamente mi ero preso il permesso per il pomeriggio). Ho 28 anni e aspetto i Police da quando ne avevo 4, mio fratello e un suo amico mi hanno cresciuto coi Police e a 6 anni ho visto Sting per la prima volta al Teatro Tenda di Milano, ma loro mai... Non ho mai visto Stewart che con la batteria trascina il mio cuore coi suoi ritmi, Andy mi fa perdere nelle sue armonie e la voce di Sting mescola rabbia, energia e atmosfere romantiche.
Purtroppo non potevo recarmi allo stadio prima delle 19, perchè dovevo andare con tre amici.. Anni di ascolto dei Police tutti insieme, sognando, immaginando se mai li avessimo visti dal vivo... studiando ogni battuta, nota...
Alle 19,20 finalmente ho fatto il mio ingresso al Delle Alpi: "Stupendo, 65000 persone, stasera canteranno loro, i Police, i miei idoli... Emi sentirò vivo forse come non mai".
Ci siamo posizionati a una 20 di metri dal palco, nel prato, incontrando anche mio fratello che beato lui, era lì già da un pò. Tutti insieme, tutti noi per i POLICE!
L'atmosfera era ancora un po'incredula, davvero sarebbero comparsi Stewart, Andy e Sting su quel palco? Troppo tempo ad aspettarli, e ormai non ci credevamo quasi più.
Alle 21,35 le prime note del mito, Message in a bottle. Mi perdo, il mondo svanisce, ci siamo solo io e quel palco. Salto senza mai fermarmi, urlo, a volte mi viene quasi da piangere, poi rido e continuo a saltare. La musica è stupenda, ogni pezzo, ogni istante, qualche canzone è un po variata, altre no, ma il timbro è loro, sono loro, i POLICE!
Stewart e Sting sembrano quasi due ragazzi, Andy un pò meno, ma viaggia sulla chitarra con la maestria di sempre, forse anche di più.
Quando arriva Can't stand losing you impazzisco del tutto, lo stadio intero che canta Regatta de blanc... Quante volte ho sognato quersto momento, quante volte... Poi arriva la mia canzone, quella che mi ha accompagnato sempre, SO LONELY, e coi miei amici ci abbracciamo e saltiamo tutti insieme cantando a squarciagola! Stpende tutte, anche Driven to tears, Walking on the moon, Hole in my life, Synchronicity II.
A Next to you, so già che sta per finire, ma non mi perdo una nota. Ora sono in silenzio, ammiro le ultime gesta dei Police. Poi canto con tutto lo stadio HAPPY BIRTHDAY a Sting e con le gambe stremate e senza voce abbandono lo stadio.
Tutti abbiamo nello sguardo un piccolo sogno realizzato, abbiamo visto i Police e chissà per quanto tempo parleremo di quella notte magica del 2 ottobre 2007.
Arrivo a casa, mando un sms alla mia ragazza, "è stato uno dei giorni più belli della mia vita, buonanotte"!

PAOLO - "Guarda il papà... incredibile!": Così, riprendendomi con il telefonino (temo di ritrovarmi su Youtube), Stefano, mio figlio 15enne si rivolgeva, tra l'incredulità e lo sconcerto, al fratello Alessandro, 18enne.
Si, perché da padre 46enne che tiene il ruolo genitore/amico ben distinto, mai mi sono trovato di fronte ai miei figli, nella situazione di loro coetaneo, ballando come un ossesso e gridando a squarciagola per tutto il concerto.
Del resto da Redecesio 1982, l'attesa è stata troppa per riuscire (ma perché mai, poi?) a non scatenarsi; allora come ora, ero con Cinzia (il mio amore nonché mamma dei 2 suddetti), la quale conoscendo la mia passione sfrenata per i Police dagli anni di scuola, durante il concerto guardava sorridendo compiaciuta i nostri figli entrambi grossi appassionati dei 3 rassicurandoli sulla mia sobrietà mentale. Sicuramente è stata l'ora e tre quarti di spettacolo più bella della mia vita!
GRANDISSIMI ED INEGUAGLIABILI!
Grazie.
Ora, auguriamoci solo che non passino altri 25 anni..

MAURIZIO - Era il lontano 1977, avevo solo 11 anni, sentii per la prima volta alla radio un gruppo chiamato The Police con un singolo chiamato "Fall out" e non so perchè provai una strana senzazione e pensai: mi piacciono questi rockettari.
E' da lì che piano piano iniziò la mia adorazione per i tre angeli biondi... e crescendo non mi staccai piu'da loro!!!
Arrivarono in Italia per alcune date negli anni 80, però non riuscii ad andarli a vedere.
L'attesa è stata estenuante, ci tenevo da morire a vederli live e sono stato premiato.
Sono arrivato a Torino in mattinata ho visitato direi una gradevolissima città ed avevo un'ansia per il concerto. Alle 21,35 appena ho visto arrivare il Van Mercedes con i vetri oscurati avevo la pelle d'oca.
Poi sono scesi loro, i tre poliziotti, più in forma che mai. E' stata sicuramente la serata più bella della mia vita. Il concerto... impeccabile!

EKIPS - Commozione ed Energia! Queste son le prime parole che mi vengono in mente ripensando a quel "dueottobreduemilasette" divenuto già leggenda.
Prima di allora tante parole, piccole speranze, qualche delusione.
"E' ufficiale, verranno anche in Italia! - Si, ma è soltanto una data! - Sono vecchi, forse è meglio ricordarli per quel che erano un tempo! - Lo fanno solo per soldi! - Torino è fredda! - Quello stadio è dispersivo!".
Ne ho sentite e ne abbiamo dette di tutti i colori. Molte chiacchiere, ma poi... un solo distintivo. Quello dei Police!
Arrivata l'ora X allo stadio, assieme alle luci si spengono i capricci, i piagnistei, i rancori per i troppi anni d'assenza... e comincia a parlare la musica! La Loro musica! Quella che per Noi non ha prezzo.
Mi son guardato attorno ed ho visto donne e uomini di tutte le età estasiarsi e rallegrarsi come bimbi per quello a cui stavano assistendo. Loro erano tre, noi 65.000, in tutto 65.003 persone che cantano e ballano insieme come se si conoscessero da sempre. Una magia.
Ho un solo dispiacere, quello di non essere in grado di descrivere, come meriterebbe, quel che ho visto ed ascoltato quella sera; quindi mi trattengo.
Una cosa però la posso descrivere: l'atmosfera festosa che ho respirato a Torino in quei giorni. Già alla partenza da Roma si cominciava a sentire qualcuno fischiettare il ritornello di "Message in a bottle", e così appena atterrati in città; gente che chiedeva informazioni per raggiungere lo stadio o per giungere in centro, gente dalla Puglia, gente dalla Lombardia, gente da chissaddove!
Non ci si conosceva... ma ci si riconosceva! E se incrociavi qualcuno con lo zaino sulle spalle, una cartina di Torino tra le mani e lo sguardo sperduto e spensierato potevi star certo... quello era un "uomo-Police".
E così il giorno seguente. Alla Mole, a Piazza Castello, in Via Roma e in quell'ottimo ristorantino di Via Po'... Ovunque potevi incontrare il popolo del Delle Alpi, che si distingueva non tanto per le magliette ed i cappellini, quanto per quello sguardo trasognato ed appagato, lo sguardo di chi sa di essere speciale per aver preso parte a qualcosa di speciale, e quello strano modo di camminare,
quasi stesse.. come dire.. passeggiando sulla luna!

SILVIO - Più che un concerto lo definirei un "film"!
Ti svegli un giorno e dici ai tuoi io vado a vedere i Police!
Per chi come me li attendeva da 20 anni o giù di lì realtà e fantasia si fondono insieme in un misto di emozioni che ancora oggi non so definire.
I biglietti li avevamo comprati in aprile, quindi l'attesa è stata lunga, ma quando ti trovi di fronte ai protagonisti di quel sogno, i tre biondissimi, stenti a renderti conto se veramente tutto ciò sia realtà oppure stai guardando un video come quelli con i quali sei cresciuto.
Eravamo in tre io, Lorenzo e Gianpaolo. Io appassionato e cresciuto a suon di reggae bianco e l'altro, Gianpaolo, batterista professionista ammiratore sfegatato di Copland.
Siamo partiti da Grosseto, 4 ore di macchina per raggiungere Torino e ripartenza la sera stessa per essere a casa la mattina seguente ed andare a lavorare.
Mai viaggio sarebbe stato più piacevole di questo per noi!
Io non ho parole per descrivere l'emozione, sotto al palco mi sembrava magica anche l'aria che respiravo! Forse sono esagerato, ma era veramente così!
Spero di vederli ancora, come si mormora, il prossimo anno, con un nuovo disco e altre date in Italia. Il sogno non finisce qui!

MAURO - Ho 39 anni e con mia moglie Patrizia e mia sorella Giannella siamo partiti da Sassari alla volta di Torino. Nave, treno, taxi, albergo e poi Stadio Delle Alpi.
Un'attesa lunga lì sotto il palco, lo stadio si riempiva ora dopo ora, Gruppo Taranta, FictionPlane, passano ancora minuti, interminabili, ancora il sogno si faceva attendere, tutti in piedi, mi accendo una sigaretta con l'ansia ormai che mi pervade, guardo l'immenso pubblico.
All'improvviso le luci si spengono, ecco il sogno che si avvera, dopo 25 anni, vedo Andy Summers poi Stewart Copeland, è Message In A Bottle, entra anche Sting.
Il mito Police davanti ai miei (nostri) occhi a pochi metri che suonano per noi, chi l'avrebbe mai detto o sperato?
Che concerto! Puro talento! Senza fiato fino a Next To You. Sting bravo e carismatico, Stewart ritmo potente e fenomenale, Andy chitarrista completo e strepitoso. Immortali. Grazie.

SERRE - Sono nata con Synchronicity. Io arrivavo e i Police se ne andavano. Per fortuna c'erano i miei fratelli che mi prestavano le cassette.
Per tutta la vita (esagero? Diciamo dai dieci anni in poi) ho sognato un concerto dei Police, nello stesso modo in cui sognavo di incontrare Kevin Costner o di abitare in Irlanda. Sono quei sogni ai quali pensi ogni tanto, e sorridi della tua ingenuità. Però ogni tanto ti fa piacere immaginarti lì, nel bel mezzo del tuo mondo parallelo in cui tutto è possibile... per esempio sentire un concerto dei Police a Dublino in compagnia di Kevin Costner.
Ok, sto esagerando... direi che mi basta e mi avanza per i prossimi vent'anni l'essere stata a Torino il 2 ottobre 2007. E anche l'essere stata a Parigi il giorno prima, non perchè sia riuscita a infiltrarmi anche nello Stade de France, ma per aver incrociato Copeland per le vie di Parigi. Che sensazione strana, essere in fibrillazione perchè si sta per realizzare un sogno... e trovarsi davanti all'improvviso una piccola anticipazione.
La serata di Torino per me non è stata indimenticabile: purtroppo, non so perchè, mi ha fatto l'effetto opposto. Ero talmente emozionata, talmente incredula, talmente presa dall'assimilare ogni nota e gustare ogni momento... che mi sembra di non averla neanche vissuta. C'ero? Boh. Era davvero Sting quel biondino che intravvedevo là in fondo? Ed era proprio il suo basso, lo stesso che ogni tanto vado a cercare su google immagini per rimirarlo un po', quello che sentivo cantare? Ho cantato anche io "yooooooo" in Reggatta insieme al buon Gordon, insieme ad altre 64.999 persone? Mi sgolavo, eppure non sentivo la mia voce.
La sentivo solo quando, invano, tentavo di far partire un immenso "Tanti auguri a te", che nella mia fantasia avrebbe dovuto riempire lo stadio e commuovere il mio mito... ma evidentemente la popolazione della tribuna ovest non era partecipe come speravo... o forse (mi piace pensare) erano troppo immersi -e persi- anche loro nel proprio sogno divenuto realtà.

GIOVANNI - L’altra sera ero presente al concerto, l’ho visto da sotto il palco in zona riservata. Bellissimo. Ho saltato e ballato per quasi tutta la durata. Mi sono emozionato moltissimo, per due ore sono stato felice come un bambino. Dopo aver aspettato tanto finalmente li ho visti, sapevo che si sarebbero riuniti prima o poi, non fosse altro che per
vil denaro.
Oggi ho quarant’anni, all’epoca acquistavo i dischi dei Police contemporaneamente alla loro uscita, da Zenyatta in poi. Ho imparato a suonare la chitarra elettrica sui riff di Summers e ho avuto un gruppo di cover col quale suonavamo praticamente tutti i pezzi di Outlandos e Regatta.
Lo spettacolo è stato all’altezza. Solo loro tre sul palco, come ai vecchi tempi. Meraviglioso. Eppure loro non erano
più LORO. Musicalmente sono migliorati: i giri di basso di Sting sono più completi, aperti con nuove armonie, ampio uso delle ottave, il drumming di Copeland è meno nervoso, più pacato e ricercato, le note di Summers sono più sapienti, profonde, ora gli sono concessi ampi spazi per creare musica e far riposare la voce di Sting, ancora acuta e stupenda. L’esibizione non è stata una fotocopia sbiadita del passato, per fortuna. I ritmi, però, sono più lenti, le tonalità quasi sempre più basse, qualche arrangiamento fin troppo abbondante…
So lonely una quarta sotto (da do a sol) per me non è più lei, Truth hits everybody così lenta non più lei, la mitica Telecaster di Summers è quasi scomparsa…
I miei Police erano giovani, asciutti, scattanti, ossigenati, spocchiosi, saltavano come cavallette sul palco, le canzoni
erano veloci, acute, nervose, tutto era rapido, i soli di Summers brevi o brevissimi, Copeland una furia, Sting un usignolo...
Ora sul palco Sting sorseggia tea come una vecchia zia inglese, Summers, imbolsito, suona in camicia e a fine concerto si copre con la giacchetta per non buscarsi un mal di schiena, Copeland ha sostituito pantaloncini e nastro nero con braghe e guantini bianchi da giocatore di golf…
Non sono più i miei Police, sono cambiati, sono invecchiati, il tempo passa, io non sono più quello che ero, sono invecchiato e guardando loro mi guardo allo specchio… Tanta acqua è passata sotto i ponti, esperienze, nuove e maggiori responsabilità. Forse in quello stadio cercavo quello che sono stato ma non mi sono ritrovato: credo anch’io di essere migliore ora, come lo sono loro. Almeno lo spero.
I miei Police non ci sono più: viva i Police.

GRETA - CASPITA! Mi sono detta, leggendo le righe emozionate ed emozionanti dei miei colleghi-fan, voglio scrivere anche io!!! Ho pensato: devo farlo, devo farlo, perché la mia personale “dichiarazione d’amore” ai grandi TRE BIONDI musicisti se non la paleso mi rimane come un groppo in gola!
Innanzitutto grazie che ci sia un posto come questo dove poterlo fare, anche se non verrà pubblicata, un grande fan devoto avrà un momento di empatia con me, ricordando quell' agognato 2 OTTOBRE…(da leggere con sospiro….).
Sono per ora la più “piccolina” che scrive, perché ho appena compiuto 30 anni, con orgoglio sono nata nel ‘77 come i POLICE!!! Mio fratello Stefano, di 10 anni più grande, mi faceva ascoltare la loro Spaziosa musica già in fasce, si puo’davvero dire che sono cresciuta a biberon e POLICE!!!!
Mentre rileggo certi passaggi mi viene ancor la pelle d’oca…brrrrrrr che adolescenziali piacevoli emozioni che ci crescono dentro! E non solo per me, e per i miei compagni d’ avventura, ma scopro un mondo di fan poeti che hanno pianto, cantato, ballato, guardato, gustato qualcosa che appare ancora modernissimo e attuale nonostante siano passati 30 anni o più, solo la magia dell’arte vera puo’ rendere intramontabile e senza tempo qualcosa. Già, perchè secondo me i POLICE sono stati in assoluto il gruppo più innovativo della storia del rock. Ma non lo dico da fan accanita, attenzione, la mia è una riflessione pacata e pensata. Ma chi ci avrebbe pensato a mettere insieme punk e reggae, ma vi pare che c’ azzecchino qualcosa questi 2 stili? Non solo l’ hanno fatto ma l’ hanno fatto benissimo, con un’originalità senza pari.
Copeland il miglior batterista al mondo, non solo bravo e virtuoso, ma ci rendiamo conto che ha inventato un modo di
fare batteria? Che prima di lui nessuno usava quei tocchi etno-frenetici e che dopo di lui potevano essere solo copie! Lo adoro, dei 3 è il mio preferito.Che invidia per il ragazzo che stringe tra le mani la bacchetta di Copeland...
Sting è formidabile, ottimo basso e voce sempre + tagliente(anche se in qualche vecchio acuto ha preferito non
addentrarsi!), e scusate da donna devo dire anche: che pezzo d’ uomo! Concedetemelo!
Andy Summer una sorpresa, sempre stato un chitarrista raffinato e limpido, ma al primo assolo ho guardato mio fratello con gli occhi sgranati e gli ho detto: WOW! Meno male che si è deciso! E GIU’ in brodo di giuggiole!
Emozione vissuta fino in fondo con mio marito Vito, all'attacco di Message in a bottle ero cosi’ felice di essere lì
a condividere tanto gaudio! Con lui!
FLASH! I POLICE CI ACCECANO, splendono di luce propria! Si accendono le luci e giù a suonare di brutto!
Wrapped around your finger... Enon ce la faccio, Copeland mi strega con quei dischi magici, che è? Sono in Paradiso e non me ne rendo conto?
E la mia preferita? Ne vogliamo parlare? Every little thing she does is magic, magic , magic…..mi vien da saltellare sulla sedia anche adesso!
Roxanne tutto in rouge, DOLCISSIMA e coinvolgente.
Splendidi infatti, devo dire, anche i giochi di luce abbinati alle canzoni; raffinati quadri grafici sui maxi schermi, effetto estetico di stile, vedo che non ne ha parlato nessuno, a me hanno colpito anche quelli.
IN CONCLUSIONE: fa niente che ero anche io al terzo anello (e concordo appieno che l’ acustica lì non era proprio eccellente), fa niente se Sting & co. li vedevo grandi come 3 coriandolini…ma quando mi ricapita? Sono felicissima di aver vissuto il 2 Ottobre e lo racconto a tutti!!!!!!!!!!!!!!!

PAOLA - Mi chiamo Paola, ho 44 anni e ho vissuto un sogno che credevo ormai irrealizzabile.
"IL" concerto, proprio così! Non saprei nemmeno descrivere le emozioni che ho provato: mi sentivo come su una nuvola magica, ero inebriata da quella musica che per anni ho ascoltato, cantato, ballato...
Ma questa volta era diverso, questa volta "loro" erano lì, in carne ed ossa e io potevo vedere le mani di Andy scorrere sulle corde della sua chitarra, le vene del collo di Sting ingrossarsi ad ogni suo acuto, ma il mio binocolo era puntato quasi esclusivamente su di lui: Stewart, il mio mito. Che emozione vedere le sue braccia agitarsi con quelle bacchette in mano! Ed io ero lì, avvolta da quella nuvola, e ballavo, saltavo, cantavo, urlavo: sembrava che fossi sola ed in effetti non mi importava di niente e di nessuno, non provavo nessuna vergogna come invece mi accade spesso quando canto o ballo...
Inaspettatamente le sensazioni più forti le ho provate con "Every little thing she does is magic"...(quel "magic, magic, magic" urlato a squarciagola da 65.000 persone) e, come mi aspettavo, con il coro degli Yooooo Yooooo Yo Oh di Regatta The Blanc...BRRRRRRRR che brividi!
Ma una nota a parte la merita la versione stupenda di Invisible Sun... E poi tutto il resto: Message in the Bottle, Walking on the Moon, Roxanne... Mi ha emozionato persino Get up Stand Up di Marley! L'unica che mi è piaciuta un pò di meno è stata Don't Stand So Close To Me e onestamente mi aspettavo che suonassero Spirits in the Material World e che chiudessero ancora con Message in The Bottle come nel Cd...
E' stato comunque un Evento, con la E maiuscola e sono fiera di poter dire "IO C'ERO"!

ANGELA - Dove trovo le parole per raccontarvi quello che ho vissuto? Ho rivisto i POLICE suonare insieme e ricordo solo un turbinio di sensazioni... ansia, emozione, lacrime, gioia!!!
Sono arrivata da Napoli e alle 2 ero già pigiata contro i cancelli d'ingresso per assicurarmi un posto sotto il palco. Non potevo perdere neanche un frame del MIO concerto!
E tutto mi è sembrato perfetto, non riesco a capire chi con freddezza "seziona" questo evento per trovarne pregi e difetti tecnici.
C'erano Sting, Stew e Andy li sopra a suonare e cantare per me. Era un sogno?
Chi era con me mi ha assicurato di no ma che io ero davvero in un'altra dimensione.
La magia Police continua, ragazzi...

ENZO - Conoscevo a memoria la scaletta con i nuovi arrangiamenti ormai già ascoltata dai precedenti concerti in America ed Europa e quindi la mia partecipazione con quella dei miei due amici Mimmo e Domenico è stata totale.
Ho visto il concerto, però, a Monaco qualche settimana prima e vi assicuro che vedevamo le facce sbigottite dei tedeschi, che ci osservavano, notoriamente più freddi di noi italiani.
A 43 anni vedere finalmente i Police è stata un'esperienza esagerata e che ha ulteriormente testimoniato che Sting, da 10 e lode, senza Andy (mio idolo) e Stewart è davvero altra storia...
Questo spiega perchè abbia sempre portato con se pezzi, del trio, per scuotere veramente il suo pubblico.

ETTORE - Mi chiamo Ettore e, prima di tutto, ringrazio Pablo per il sito... Davvero bello ed esaudiente in tutte le parti. (N.d.r. Troppo buono anche tu!!!).
Poi che dire??? Il concerto io e la mia family (moglie e figlio 11enne... piccolo batterista), ce la siamo proprio goduta sta serata... Saltando e cantando sulla tribuna est insieme ad altre migliaia di stupende persone accomunate dallo stesso sentimento...
I io che li avevo visti l'ultima volta ben 27 anni fa proprio qui al Palasport... Chiudendo gli occhi è stato come avere la macchina del tempo... Riaprendoli e vedendo quella marea umana entusiasta e felice, la realizzazione di un piccolo sogno... E non voglio svegliarmi... Un saluto a tutti quelli che c'erano.

DAVIDE - Sveglia la mattina ore 5,45, devo andare a lavorare ma con la consapevolezza che nelle prime ore del pomeriggio prenderò baracche e burattini e mi recherò a Torino per il concerto più importante della mia vita... The Police Live.
Erano anni che aspettavo questo magico momento, ricordo ancora quando 17enne sognavo ad occhi aperti una cosa del genere.
Comunque torno a casa una lavatina, una mangiatina e una partenza con il cuore in gola che batte al ritmo di Regatta de Blanc. Inforco la tangenziale ovest direzione non Torino ma Paradiso sfreccio sulla strada mantenendo sempre sott'occhio il contachilometri per non farmi fare una multa dalla polizia. Ad un certo punto la strada comincia con una serie di ghirigori e cambi di careggiata ma non demordo, supero un camion poi un altro con la mia ragazza a fianco che prega in tutte le lingue anche in quelle sconosciute.
Finalmente arrivo a destinazione ma sbaglio strada e mi tocca tornare indietro, sento già che vicino a me ci sono gli ambulanti con le loro magliette e così ne vedo uno, mollo la macchina in mezzo alla strada e compro subito 2 magliette e una felpa. Mi cambio in macchina e finalmente arriviamo allo stadio.
Compriamo da mangiare e subito dentro. Altra fermata, altra maglietta. Prendiamo posto e comincia la snervante attesa. La mia ragazza è lì affianco a me che mi tasta il posto per sentire la pressione e il cuore fa "Sending out an S.O.S." Verso le 21.30 finalmente vedo due teste bionde salire sul palco e le prime note non possono mentire è "Message in a bottle" in quell'istante vengo catapultato indietro nel tempo, mi rivedo ragazzino a sognare di andare ad un concerto dei Police e riapro gli occhi vedendo che effettivamente non è un sogno ma una stupenda realtà...mi commuovo.
Non c'è tempo di commuoversi è tempo di saltare e cantare. Grido a tal punto da sgolarmi e così fa anche la mia ragazza. Ma è ora di tornare a casa ora sì che potrò dormire sognando di andare ancora a prendere un biglietto per un altro concerto dei Police!

RAFFAELE - Mi chiamo Raffaele e ho 39 anni, anche io ero li' in quella notte magica, chi ha i POLICE nel sangue non poteva mai e poi mai mancare a questo appuntamento.
Ero emozionato ma non sapevo come avrei reagito a vederli tutti e tre di nuovo insieme, vi premetto che in questi anni non li ho mai persi di vista, ho tutto di loro, ma quando hanno portato la batteria di quel genio che corrisponde al nome di Stewart Copeland e ho letto sulla grancassa " THE POLICE " allora ho detto tra me e me "CAZZO E' TUTTO VERO". Siiii non era un sogno.
L'inizio con Message in the bottle è stato travolgente, ero in trans. E' vero non riuscivo a muovermi ero ingessato, dicevo ma che fai non ti muovi non canti non batti le mani... Niente ero paralizzato non volevo perdermi un solo attimo.
Concerto spettacoloso inebriante una scarica elettrica "DINAMITE PURA".
Penso senza presunzione che avevamo TUTTI NOI il diritto di rivedrli di nuovo, ci avevano lasciato senza un saluto vero,
non so se ci sarà un'altra possibilità, ma una cosa ècerta , io sarò di nuovo lì, in capo al mondo ma saro' lì.

ALAN - Erano 25 anni che aspettavo questo momento, dal loro ultimo concerto a Milano a Redecesio, nel 1982.
Cosa devo dire: la giornata in ufficio è stata tra le più lunghe. Presa la macchina da Rho (MI) intorno alle 15,00 (purtroppo non sono riuscito come Pablo ad essere a Torino al primo canto del gallo) ci siamo precipitati al Delle Alpi.
All'arrivo, le bancarelle con un numero infinito di magliette dei Police, mi lasciavano intravedere un qualcosa di irreale che si è materializzato al suono del gong di Copeland. In quel momento sentire le prime note di Message in a bottle e trovarmi davanti ancora i tre insieme ho avuto un attimo di paura! Vuoi dire che sto vivendo il mio feedback della vita e sto morendo?????
No, per fortuna non è così.
Il resto della serata è magia. Non mi rendevo ancora conto di dov'ero fino all'apparizione della scritta "THE POLICE" sugli schermi. In quel momento ho pensato: A 39 anni sto piangendo come un ragazzino di 12.
Adesso sfido chiunque legga questa mia riflessione a far meglio della recensione di Pablo.
Personalmente non lo conosco ma gli devo molto. Ed anche chi sfoglia il suo sito gli deve molto. (N.d.r. Grazie Alan, sei troppo buono!).

GIO - Anche per me è stato "Il Concerto". Lo racconto a tutti e soprattutto a miei figli (di 11 e 8 anni). Per me cresciuto a Nutella e Police è stata la realizzazione di un sogno. Grandissimi, che altro dire ??!!

ILARIO - Prologo necessario. Mi chiamo Ilario. Ho 34 anni. Ho ereditato la passione per i Police da mio fratello e mio cugino il quale ha regalato il doppio di Sting "Bring on the night" a mio fratello appunto, quando avevo 12 anni.
Pochi mesi dopo avevo tutta la discografia dei Police.
Passa del tempo e fra me e mio fratello una decina d'anni fa nasce un accordo :"Se mai i Police torneranno insieme anche solo per un concerto europeo noi ci andremo".
Da quel giorno passano tanti concerti a cui dobbiamo andare insieme... Ma per un motivo o per l'altro alla fine non riusciamo mai ad esserci entrambi. Una maledizione.
Finchè con nostra immensa sorpresa non solo ci sarà una reunion dei Police ma verranno anche a suonare in Italia. "Questa volta andremo insieme"!
Partiamo da Milano in 6 con una macchina adeguata. Io, mio fratello, mio cugino e tre amici appassionati.
Partiamo presto, lavoro permettendo, ma arriviamo solo alle 17.00 presso lo stadio. Entrando scopriamo che ci sono delle transenne che delimitano lo spazio vicino al palco e per un pelo riusciamo ad entrare prima che chiudano l'accesso. Siamo a 15 metri dal palco leggermente sulla destra...perfetto, ci piace.
L'attesa passa in fretta grazie alla "Notte della Taranta" che ci fa sballare (prima o poi mi tocca andare ad ascoltarli a casa loro con Copeland alla batteria). Successivamente il trio capitanato dal figlio di Sting, bravi a tratti originali anche se non ci entusiasmano fino in fondo. D'altronde stiamo aspettando una leggenda, siamo lì per vivere un sogno lungo più di 20 anni.
Sul palco spunta una batteria Tama con scritto THE POLICE sulla cassa; ci rendiamo conto di dove siamo e cosa stiamo aspettanto.
Gli ultimi minuti d'attesa diventano tensione palpabile.
Si spengono le luci. Appaiono. Mi scappa un urlo. Parte Message in a Bottle. Singhiozzi e lacrime. Veramente indescrivibile (sarò esagerato ma mi vengono i brividi se ci penso).
I primi pezzi non riesco nemmeno a cantarli. Poi mi calmo, complice anche la stanchezza, e comincio a godermi il concerto.
I momenti più belli oltre al folgorante inizio sono Wrapped around your finger di una delicatezza disarmante, Every little thing she does is magic, Walking in your footsteps, Copeland ai timpani e mini-piatti è strepitoso, Roxanne e... So lonely che mi è talmente cara che talvolta mi pare d'averla scritta io.
Siamo entusiasti e sinceramente i Police ci sembrano più bravi adesso e soprattutto più bravi di tutti!
Io ho apprezzato molto Andy Summers, 65 anni, 2 ore sul palco a fraseggiare. Secondo me è un grande chitarrista, ma troppo discreto ed umile per risaltare. Copeland, secondo me, è il miglior batterista al mondo. Sting sa essere antipatico ma è un musicista dal talento raro.
Un concerto pazzesco, meraviglioso perfetto. Il sogno realizzato.
Un unico rimpianto. Peccato che mio figlio (che già a 3 anni apprezza) sia troppo piccolo. Avrei voluto vivere con lui questo sogno.

ANNA MARIA - Martedì sono andata a Torino da Roma per il concerto.
Io me lo immaginavo come una festa, non nel senso nostalgico, ma insomma il ritrovarsi dopo tanti anni tra il gruppo e i fans che li aspettano da tanto tempo e che sono cresciuti con loro. Beh, dal punto di vista musicale nulla da dire, nonostante l'età la tecnica c'è sempre tutta, ma il frontman, Sting, mamma mia come è stato freddo, asettico, precisetto
Io non mi sono granchè emozionata, e guarda che ci tenevo a vederli, ho avuto problemi familiari e mi sono scapicollata per venire comunque.
Però poi l'impressione è stata quella di aver contribuito ancor di più, se mai ne avesse bisogno, ad arricchire quel miliardario che sembrava proprio stesse lì per farci un favore. Mi sono goduta molto di più gli altri due: Andy alla chitarra è stato grandioso. Emozionante Regatta de blanc e le vorticose immagini sui maxischermi dei loro anni d'oro (loro e nostri!).
Però a parte questo, si la scaletta bella tirata, quasi tutti i pezzi che ho amato di più, però freddezza e asetticità...

FRANCESCO - Viaggio massacrante (1300 Km in un giorno!) ma ne è valsa veramente la pena! E'stato un concerto da ricordare per tutta la vita, sinceramente al di sopra delle mie aspettative. Devo dire che ero un pò titubante sul fatto che oltre ai fantastici tre non vi fosse nessun altro musicista, ma appena hanno iniziato a suonare mi sono reso conto che non avevano bisogno di nessuno... erano semplicemente magnifici!
Mi sarebbe piaciuto sentire, visto che erano in forma eccezzionale, anche Money for Nothing, che Sting scrisse con un altro mostro sacro: Mark Knopfler (ogni aggettivo per lui è superfluo)... Ma va bene così... è stato uno di quei concerti che fanno bene alla musica... sarà che noi siamo legati a quegli anni, sarà che ci hanno fatto rivivere momenti di vita ormai lontana, sta di fatto che sfido chiunque a trovare attualmente sul panorama musicale mondiale un gruppo capace di una simile esibizione Live!!!

NICOLA - Ciao Pablo, solo a rileggerti mi vengono i brividi, ho "bevuto" d'un fiato le tue impressioni e mi sono quasi commosso. Mio figlio di 10 anni ed io eravamo in alto sopra la tribuna stampa, la visione di tutto il catino gremito era impressionante, i volumi perfetti e alti venivano a volte nascosti dall'unanime coro che si alzava dal pubblico!
Ascoltando Don't stand so close to me e Every little thing she does is magic mi è successa una cosa strana: eravamo come sotto ad una campana di vetro, i Police ed io, loro suonavano per me, ascoltavo rapito e pensavo a me stesso, alla mia vita, mia moglie che amo alla follia, i miei bellissimi tre bimbi, pensavo a quando tredicenne, ho ascoltato per la prima volta i Police; un amico aveva un Lp di colore blu con tre visi sconosciuti...non sapevo chi fossero ma l'inizio di Message in a Bottle mi stordiva, non arrivavo mai a metà brano, rimettevo continuamente la puntina del piatto al punto di partenza......pazzesco.
Sono cresciuto a pane e Police (se mia madre fosse venuta al concerto avrebbe cantato tutte le canzoni a memoria)...ieri in auto i miei tre bimbi (10, 7, 3 anni) cantavano tutti assieme Message in a Bottle (tra me e me sorridevo e piangevo).
Ho atteso 25 anni questo momento, ho acquistato i biglietti il 17 Aprile attendendo pazientemente l'evento!
Il giorno è arrivato ed è stato P E R F E T T O in ogni cosa, l'ho fatto mio, è dentro di me e ci resterà per sempre.
Grazie Pablo che raccogli (e comprendi) queste impressioni.

MATTEO - Finalmente si è realizzato un sogno, l'attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena.
Sono partito dalla Sardegna, ero in prima fila, è stato tutto semplicemente memorabile, incredibile, superlativo, indimenticabile.
Message in a bottle, che dire? Perfetta, Sinchronicity II, bellissima con i colori giallo, blu, rosso che ti ricordavano che era tutto vero. Driven to tears, la mia preferita di sempre, magistrale. Every little thing she does is magic, da pazzi. Walking on the moon, lo stadio vibrava. Roxanne, perfetta. Every breath you take, lacrime su lacrime. E poi tutte le altre sempre da brividi e pelle d'oca.
Ho sempre apprezzato la carriera solista di Sting, l'ho pure visto dal vivo, ma i Police sono tutta un altra cosa, sono la sua nemesi perfetta.
Ho avuto pure la fortuna di avere un regalo in più, la bacchetta di Stewart Copeland, il completamento di un sogno per me che sono pure batterista e che sono rimasto ore su ore sui ritmi del sorridente Stewart.
Spero che non sia stata la loro ultima volta in Italia, devono continuare assieme, lo devono fare per la gente in delirio che c'era al delle Alpi.
Grazie Police

LORENZO- Penso di esprimere il sentimento comune a tutti i fans, dopo aver visto i Police a Torino: è stata una grande serata e loro sono stati a dir poco eccezionali.
Non pensavo di ritrovarmi 40enne a vederli dal vivo e a cantare tutte le loro canzoni, ma così è stato!
Credo che i complimenti al Trio e i ringraziamenti di ogni genere si sono oramai sprecati un po' su tutti i mass-media.
Personalmente posso così sintetizzare le cose positive, e perché no, quelle negative della serata.
Positivo il gruppo, nel senso musicale del termine, ma questo era fuori discussione.
Positvo il repertorio proposto: 360° dei 5 album.
Positivo l'impianto audio: dove eravamo noi si sentiva benissimo.
Negativo il posto dove eravamo, in rapporto al prezzo del biglietto: ahimè, troppo lontano!
Negativa la durata dello show: neanche 2 ore. 19 hits senza però che il Trio si sia concesso qualche fuori programma, magari in italiano (opinione diffusa, da quanto ho sentito...).
Ovviamente questi appunti negativi sono solo dettagli che spariscono in fretta lasciando solo il bellissimo ricordo di un concerto che, anche per me, rimarrà IL Concerto, per sempre...

TONY - Era il 4 luglio del 1982, quando i Police fecero tappa a Milano, dove abito, in occasione del loro Ghost in the machine tour. Allora ero poco piu' che un ragazzino di 16 anni.
I Police li avevo sentiti 3 anni prima, grazie ad una cassetta registrata che mi era stata prestata.
Fra i vari pezzi di autori vari, ne spiccava uno molto bello, trascinante e pieno di carica.
Si trattava di MESSAGE IN A BOTTLE.
Quello del 1982 era stato l'ultimo loro concerto cui avevo potuto assistere.
A distanza di 25 anni mai e poi mai avrei potuto pensare di rivederli ancora!
Di essere ancora affascinato dalla loro energia, dal loro carisma e da quella atmosfera strana, quasi magica che i loro concerti sprigionano.
La performance dell'altra sera è stata rispetto al passato, se vogliamo, ancora più raffinata ed elegante. Si percepisce l'esperienza dei 3. Naturalmente spero che tutto non finisca col tour in Oceania.
Chissa' magari il sogno continua!......

MIMMO - Ciao sono Mimmo, ero lì. Ho 31 anni, e 20 ne sono passati da quando per la prima volta.....
1986
Tutto cominciò nel lontano 1986 quando un giorno mio fratello si presentò a casa nientedimeno che con l'intera discografia di un gruppo!!! Mi disse di aver fatto un grande affare acquistando 5 lp in una bancarella a Napoli. Avendo sempre avuto una passione per le sue cose, rimasto solo a casa, sbirciai tra i dischi. Per prima cosa ne guardai le copertine e ricordo che fui incuriosito dalle foto e colpito dai "cantanti". Ai miei occhi di bambino le 3 persone ritratte sul disco sembrarono un pò come supereroi dei fumetti. Ed era un bel complimento per quei tre, visto che all' epoca di fumetti ne mangiavo un bel pò! Alla fine scartando tra un disco e l'altro tirai fuori un vinile, lo appoggiai sul piatto, posizionai la puntina, e partì il primo brano.
La canzone era ROXANNE
il gruppo si chiamava THE POLICE.
Cominciò un' avventura fatta di quotidiane scoperte di pezzi nuovi, 5 dischi da ascoltare tutti per me.... ed ognuno era più bello dell'altro. Da non credere.... era punk... no era regge, anzi rock... no!
Era magia!! erano i Police!!!
Non bisognava essere esperti di musica per capire che in quel sound c'era qualcosa di nuovo, una sensazione diversa da quella trasmessa da altri gruppi... insomma in poco tempo feci miei tutti i pezzi e... fu allora che cominciai a chiedermi che fine avesse fatto il gruppo. Spulciando tra biografie e leggendo le varie dichiarazioni dei Police ci volle poco per capire che il gruppo si era sciolto e non si sarebbe più riunito.
In seguito a questa "scoperta", l'ascolto dei brani continuò.... ma una sgradevole sensazione si aggiunse a quelle solite. Era NOSTALGIA.
Nostalgia per un gruppo che si è sciolto troppo giovane.
Nostalgia per qualcosa che è stato ma non potra mai più essere!
2007
E' successo tutto così in fretta, l'annuncio del tour, l'acquisto dei biglietti e poi il concerto!
Ora sono a casa, ho messo in cuffia roxanne, stavolta in mp3
La nostalgia....

GIGGIO - Posso dire...IO C'ERO. E non da solo. Pullmann da Roma, in 35.
Il più bel concerto della mia vita (e ho visto Genesis, Pink Floyd, Sting una quindicina di volte, Peter Gabriel, Springsteen, U2...).
E' stata la semplicità e la genuinità di quei tre, che secondo me si sono divertiti da pazzi e hanno fatto divertire anche me.

ANDREA - Sono Andrea, ho 40 anni. Ora come l'ultima volta che li ho visti in quell'inverno dell'84 a Roma, un 'emozione infinita. Ora come allora ho cantato e ballato per due ore inebriato dal magnetismo di Sting, dalla forza di Copeland e dalle magie armoniche di Summers, colonna sonora di una vita, momenti belli e brutti sempre accompagnati dai tre Police ed ora erano di nuovo lì davanti a me, come ritrovare tre vecchi amici...
Loro grandi grandi grandi e immortali e io di nuovo ragazzo...
Grazie di questa serata e per aver contribuito a rendere la mia vita bellissima, legata davvero intorno alle vostre dita....

GIANNI - Mi chiamo Gianni e ho 48 anni, martedì sera ero al Delle Alpi e devo ancora riprendermi.
Il 4 aprile dell'80 mi ci volle una settimana per capire cos'era successo e vi garantisco che non ero alterato da alcool o altro....
Alle 17,30 ero già allo stadio e scopro immediatamente che sarà una serata di quelle che non dormi mai se non fosse che
il mio posto a sedere è al terzo anello e all'inizio della fila. Immediatamente mi ha pervaso un senso autolesionismo pensando di aver affidato l'acquisto del biglietto ad un conoscente, che ho delegato già a metà aprile, infatti ho ricevuto il plico il 24 dello stesso mese. E' vero che ero in tempo a cambiarlo con qualcuno, ma ero fiducioso.
Tutto questo per dire che è stato tutto magnifico ma, l'acustica dal mio seggiolino e dei miei compagni di viaggio era veramente pessima, tant'è che alcuni soli di Andy si sentivamo malissimo e in alcuni casi non si sentivano proprio.
Spero ci sia una prossima volta.

 

Invia le tue impressioni ed i tuoi ricordi sul concerto di Torino spedendomi una e-mail.
I testi migliori verranno pubblicati all'interno di questa sezione, ovviamente col tuo nome!

 

Qui di seguito una raccolta di articoli sul concerto di Torino dei Police pubblicati sulla stampa nazionale:

ANSA: La musica dei Police è ancora uno spettacolo

LA REPUBBLICA: I Police conquistano l'Italia. Brani-cult, folla e tanta emozione

CORRIERE DELLA SERA: I Police si scatenano, festa allo stadio

LA STAMPA: Ma qui è un tripudio di zazzere grigie

LA STAMPA: I magnifici tre al grand hotel "Delle Alpi"

TISCALI: Police riuniti

ROCKOL.IT: I Police a Torino: una notte tra calore e freddezza

SKY: Police, la reunion a Torino

ULTRASONICA: Live report The Police

LO SCHERMO: "Reunion tour" dei Police: il rock ha ancora molto da dire

INDIETRO